In parallelo con il lancio della campagna #SoloalCinema, organizzata da ANEC, ANICA, Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello, MIBACT-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, proponiamo alcune osservazione sulla crisi che sta attraversando il mondo del cinema.

 Quest’anno il mondo del cinema è stato messo a dura prova dalla globale pandemia del Covid-19. Le sale sono state chiuse, molte produzioni ed eventi sono stati sospesi e rimandati e l’universo dello streaming ha preso sempre più piede.

   Il periodo estivo ha permesso agli appassionati e ai lavoratori di vivere una breve parentesi nella quale riottenere un po’ di respiro, permettendo agli operatori del settore di poter tornare a lavorare e agli spettatori di riassaporare il fascino del grande schermo, garantendo molta più sicurezza grazie agli spazi aperti. Con l’arrivo dell’autunno tutto il settore ha subito una nuova battuta d’arresto.

   È chiaro che il settore cinematografico stia attraversando una crisi, assieme a tutti gli altri. Ma le crisi non devono necessariamente portare ad un esito negativo. Il fatto che molte persone (tra cui anche i nostri soci, ai quali siamo molto legati) siano così desiderosi di tornare nelle sale e che sentano la mancanza del grande schermo, nonostante vi siano modalità alternative per poter comunque coltivare questa passione, significa che il cinema fornisce intrattenimento ed emozioni uniche, che non possono essere messe da parte o superate. È una crisi, un periodo di stand by; niente di più. Nel momento in cui questa pandemia giungerà al termine e potremo finalmente tornare a goderci il tempo libero nella totale sicurezza e tranquillità, le sale riapriranno e torneranno ad essere riempite da tutti gli appassionati.

   Questa crisi ha costretto molti settori a reinventarsi, a modificare in parte la propria natura, ma la natura del cinema è una e tale deve rimanere. Molti pensano che ormai con l’universo dello streaming possa sostituire e in parte superare del tutto le proiezioni cinematografiche nelle sale e questa pandemia può ad un primo occhio rappresentare il colpo di grazia. In realtà tutto questo getta semplicemente una linea di demarcazione tra il cinema in sala e quello in streaming. È innegabile la comodità fornita dalle piattaforme online, che hanno accresciuto la loro importanza con questa crisi globale, ma nonostante tutto ciò non riescono, per la loro stessa natura, ad emulare le proiezioni in una sala. Non possono fornire la stessa carica emotiva del grande schermo e non possono trasmettere la stessa sensazione di isolamento e di fascino che si prova approcciandosi a quella che da alcuni viene chiamata “la finestra sul mondo”; è un’altra cosa, tutto qui, e questa crisi sta evidenziando appunto l’unicità dell’universo che una sala cinematografica può offrire e che continuerà ad offrire.

Carlo Desideri

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